La pubalgia è un’affezione dolorosa che colpisce spesso gli sportivi o quanti, complice una vita troppo sedentaria, si improvvisano patiti dello sport senza opportuni riscaldamento e preparazione atletica. Come ci suggerisce il nome, questa patologia colpisce nello specifico la zona pubica provocando dolore anche molto intenso all’inguine e in qualche caso anche alla gamba e rendendo di fatto difficile la deambulazione e tutte le normali attività come sedersi, guidare o flettersi anche leggermente.
Generata da una seria infiammazione di alcuni muscoli importanti tra i quali adduttori, retti addominali e pettineo, la pubalgia è quasi sempre legata ad un evento traumatico ma in alcuni casi vi sono determinate cause predisponenti, come l’iperlordosi o il sovrappeso, che peggiorano la situazione e possono far cronicizzare il dolore rendendo la ripresa più lunga e complicata.
In caso di sospetta pubalgia, far riferimento al proprio medico di base è necessario. Sarà da lì, infatti, che partiranno una serie di esami strumentali (come tac e risonanza magnetica) cui il paziente dovrà sottoporsi per accertare la patologia in corso ed escluderne altre i cui sintomi sono molto simili come può avvenire per ernie inguinali, patologie urologiche e così via.
Per guarire dalla pubalgia nulla è più necessario del riposo assoluto, onde evitare un sovraccarico eccessivo della parte dolente ed infiammata. A ciò può unirsi una terapia farmacologica a base di antidolorifici ed antinfiammatori cui potrà seguire una cura di tipo fisioterapico per ottimizzare il recupero fisico completo. Molto utile, soprattutto nella fase acuta, anche la crioterapia ovverosia l’applicazione topica di ghiaccio per sfiammare la zona e diminuire la sensazione di forte dolore.
Tra le terapie strumentali che hanno fatto riscontrare un miglioramento veloce dalla pubalgia anche la Tecar e la Laser terapia, consigliate soprattutto agli sportivi che hanno necessità di recuperare una piena mobilità in tempi brevi.
Foto: tantasalute.it