Negli ultimi anni ci siamo abituati a sentire sempre più spesso il termine celiachia imparando facilmente a capire che chi ne soffre non può mangiare cibi molto comuni e diffusi come il pane, la pasta ed i dolci. Quello che si conosce un po’ meno, invece, sono tutti i sintomi legati all’intolleranza al glutine, veri e propri campanelli d’allarme cui prestare attenzione per diagnosticare rapidamente questa malattia che consiste in una manifestazione di difesa da parte del sistema immunitario ad una proteina presente nei cereali.

Tra i sintomi più diffusi per chi soffre di celiachia c’è senza ombra di dubbio il gonfiore addominale cui spesso fanno seguito episodi di diarrea alternati a periodi di stipsi. Chi soffre di intolleranza al glutine, inoltre, avverte la stanchezza troppo rapidamente ed è spesso sonnolento e poco concentrato nelle attività quotidiane quali possono essere lo studio ed il lavoro.

In alcuni casi, soprattutto quando a soffrire di celiachia sono gli adulti, i sintomi possono essere più numerosi e comprendere eruzioni cutanee pruriginose, proprio come quelle da orticaria, oltre che dolori articolari diffusi ed emicrania frequente. Ma come scoprire se questi sintomi, talaltro simili in qualche caso ad altre patologie, sono legati proprio a questo disturbo di intolleranza al glutine? Esistono una serie di esami del sangue cui è possibile sottoporsi per scoprire in breve tempo se tutti i fastidi lamentati dal paziente siano da ricondurre alla celiachia.

Tra questi uno dei più diffusi è l’analisi del sangue volta a scoprire l’eventuale esistenza nel nostro organismo degli anticorpi EMA ed AGA. Qualora i risultati dovessero essere positivi, questo significherebbe che il nostro corpo è geneticamente predisposto ad attaccare le proteine presenti nei cereali, creando problemi di intolleranza. Altra analisi possibile è quella dell’anti – tranglutaminasi. In questo caso il prelievo di sangue andrà a verificare l’eventuale presenza di un altro anticorpo, detto IgA.

Foto: eurospital.it