Non pensate a brevi tratte, in cui il tempo tra check-in, salire sulla navetta e aereo, sistemare bagagli, scendere, recuperare la valigia, è, sommato, superiore alla durata del volo. Nei lunghi voli intercontinentali (più lunghi di sei ore) è consigliato far movimento, non solo per ingannare il tempo, ma per evitare la cosidetta ‘Sindrome da classe economica’.
Infatti rimanendo a lungo seduti o immobili in spazi ridottissimi, aumenta in maniera considerevole il rischio di malattie circolatorie ed in particolare l’occlusione vascolare delle vene degli arti inferiori (conosciuta come Trombosi Venosa Profonda). I sintomi sono gonfiore e/o dolore al polpaccio, caviglia o piede, accelerazione del battito cardiaco, tosse, rossore della zona colpita.
Niente allarmismi: la Sindrome da classe economica (non sono esenti i viaggiatori in business class), colpisce chi fa lunghe trasferte (non solo in aereo), ma con predisposizione alla patologia, quindi obesi, età superiore ai 40 anni, fumo, gravidanza in corso o recente, chi ha subito interventi ortopedici agli arti inferiori, precedenti familiari di trombosi, malattie tumorali, uso di pillole contraccetive.
La gravità di questa patologia non deve farci temere i viaggi in aerei, considerando che sono tantissime le condizioni di immobilità forzata (dalla convalescenza per una malattia sul letto ad un viaggio in pulman), ma può servire a prevenire i rischi e a sopportare meglio l’attesa attraverso alcuni accorgimenti e esercizi.
In breve si consiglia di:
- Fare gli esercizi consigliati a bordo, muovendo le gambe e piedi per 3 -4 minuti ogni ora
- Fare esercisi di stretching se sei in fila per andare alla toilette
- Alzarsi e sgranchirsi le gambe ogni 2-3 ore per lunghi viaggi
- Indossare scarpe comode e vestiti non stretti
- Bere acqua frequentemente e non alcolici
- Evitare di accavallare le gambe quando si è seduti
- Non rimettersi in viaggio in stato di disadradazione
- Non posizionare il bagaglio a mano sotto i piedi, riducendo la possibilità di movimento