Lo stress e i ritmi frenetici cui siamo sottoposti a causa del lavoro e dei mille impegni della giornata hanno causato, negli ultimi 50 anni, un significativo cambiamento nelle nostre abitudini alimentari spingendo quasi inconsciamente milioni di persone a cenare tardissimo, mangiare a qualsiasi ora della giornata e spesso ad andare a letto con lo stomaco ancora pieno senza aver smaltito il pasto.

Nulla di più letale per la linea e soprattutto per la salute. Ad essere vittime di questi errori alimentari soprattutto stomaco e fegato che non possono rispondere nella giusta maniera agli orari più disparati. Chi vorrà scongiurare il rischio obesità e quello diabete, quindi, dovrà evitare accuratamente di sovraccaricare il proprio metabolismo nelle ore serali e notturne.

A dare maggiore ufficialità alla notizia, di per sé abbastanza scontata, ecco il dottor Panda del Salk Institute for Biological Studies che ha compiuto alcuni interessanti studi sulle abitudini alimentari delle cavie da laboratorio per spiegare al meglio questo meccanismo.

Il dottor Panda ha suddiviso le sue cavie in due gruppi: al primo era dato libero accesso al cibo a tutte le ore del giorno e della notte mentre al secondo era permesso di mangiare per “sole” 8 ore al giorno. Il risultato è stato strabiliante: i topolini che non avevano mangiato durante la notte erano protetti da diabete, obesità e colesterolo alto e si presentavano più snelli dei compagni golosoni. Le cavie con delle ore stabilite per il cibo avevano inoltre mostrato una maggiore tolleranza anche a cibi più grassi somministrati loro sempre e comunque nelle ore diurne.

Questo, spiega il ricercatore, dipende dal fatto che il nostro organismo, alla stregua di quello di animali meno evoluti, ha bisogno di 12 ore di riposo nelle quali anche gli organi preposti alla digestione e all’eliminazione di tossine vanno in una sorta di stand-by nella quale non riescono ad assolvere ai normali compiti che durante il giorno sono invece una routine.

Si tratta di veri e propri cicli metabolici che rispondono ad una sorta di orologio interno dell’organismo e regolano la produzione di enzimi digestivi e fondamentali per scomporre il colesterolo e produrre glucosio. Ecco perché, per non ingrassare e magari per perdere qualche chilo di troppo, è necessario trovare un equilibrio tra i ritmi di “sonno-veglia” del nostro organismo e quelli nei quali ci alimentiamo.

Foto: dietaland.com