Sempre più spesso quando facciamo la spesa, a causa della fretta, riempiamo il carrello con i primi prodotti che ci capitano sotto gli occhi, o magari scegliendoli in base alla loro marca o alla grafica e alla confezione accattivante. Ma per una spesa consapevole, prima di portarci un alimento a casa dovremmo leggere con attenzione la sua etichetta. L’etichetta è la carta d’identità di un prodotto, che ci fa conoscere quello che portiamo in tavola. Ma come dobbiamo leggere le etichette, quali sono i dati a cui dobbiamo porre maggiore attenzione?
Gli ingredienti – Solitamente, appena scegliamo un prodotto oltre al prezzo controlliamo subito la data di scadenza. Quello che notiamo è che alcuni alimenti prima della data di scadenza presentano la scritta “da consumarsi preferibilmente entro”, mentre altri “da consumarsi entro”. La prima dicitura la possiamo trovare su prodotti come la pasta, che possono essere mangiati anche giorni dopo la data indicata sulla confezione, mentre la seconda è collocata sugli alimenti freschi come il latte, che devono essere necessariamente consumati entro e non oltre la data indicata. L’occhio a questo punto dovrebbe caderci sull’elenco degli ingredienti, per essere sicuri di ciò che mangiamo. Gli ingredienti sono inseriti in ordine decrescente di quantità, ma quello a cui dobbiamo fare più attenzione è la presenza di additivi, il cui consumo dovrebbe essere limitato per la nostra salute. Coloranti, conservanti e simili devono infatti comparire necessariamente sull’etichetta e si trovano in fondo. Questi sono indicati in due modi: con la loro denominazione oppure con la sigla europea. Quindi un conservante come l’acido ascorbico potrà essere riportato con la sigla E300.
I valori nutrizionali – Le tabelle nutrizionali devono riportare tutte le informazioni utili soprattutto a chi è a dieta. A partire dalle calorie, i grassi e i glucidi contenuti fino al sodio e alle fibre. Occhio a tutti quegli alimenti che vengono proposti come dietetici: i cibi sono ipocalorici se contengono meno di 40 Kcal per 100 gr, e a basso contenuto di grassi se questi non superano il valore di 3 per 100 gr. Mentre i cibi light? La loro riduzione è uguale al 30% rispetto ad un prodotto simile.
Fonte immagine: corporatestudio.co