Spesso i latticini vengono esclusi dalla dieta perché provocano sintomi fastidiosi. Il problema nasce dall’intolleranza al lattosio (il principale zucchero del latte). Per essere digerito, questo deve essere diviso nelle sue due componenti fondamentali: il glucosio e il galattosio. Per fare questo serve l’intervento di un enzima specifico, la beta-D-galattosidasi, che si trova nell’intestino. Chi è intollerante al lattosio non possiede questo enzima o lo produce in quantità limitata, così lo zucchero arriva intatto fino alla parte finale dell’intestino, ma così non viene assorbito: si formano così gas e acidi organici che provocano pancia gonfia, dolori e diarrea.
Come modificare la propria dieta se si è intolleranti al lattosio
Nella maggior parte dei casi però basta modificare le abitudini alimentari per ritrovare l’equilibrio. Va detto che molti studi sostengono che il lattosio favorisce l’assorbimento del calcio, minerali prezioso per le ossa. Chi è intollerante, riesce comunque a sopportare piccole dosi di questa sostanza: quali alimenti mangiare allora? Come regolarsi per la dieta? Escludendo per qualche mese i cibi che contengono lattosio. Questa soluzione serve innanzitutto a depurare l’organismo; poi, sempre con l’aiuto del medico, si reintroducono gradualmente gli alimenti in questione. Nella maggior parte dei casi, i disturbi scompaiono e si possono riportare a tavola porzioni moderate di latticini (250 ml di latte al giorno). Se i sintomi persistono, e i cibi di lattosio diventano allora proibiti, off-limits, allora il medico prescriverò integratori a base di calcio per sopperire alla carenza.
Consigli utili
Nel caso di disturbi lievi e nelle forme di intolleranza più leggere, basta seguire alcuni accorgimenti:
– introdurre gradualmente gli alimenti col lattosio, aumentando le porzioni fino a capire il quantitativo tollerato;
– suddividere il latte in piccole porzioni giornaliere e consumarlo sempre con altri cibi (biscotti, pane, cereali);
– ricordarsi che alcuni latticini, come yogurt e formaggi a pasta dura, sono più digeribili di altri;
– prendere in considerazione latte e gelati ad alta digeribilità, che sono poveri di lattosio.
Ma soprattutto occhio alle etichette: oltre ai formaggi a pasta morbida (es. taleggio, gorgonzola, fontina) ci sono cibi insospettabili, come gli insaccati, in cui il latte è usato come addensante. Per essere più tranquilli, basta leggere l’etichetta: se tra gli ingredienti ci sono latte o lattosio, meglio stare attenti. E’ bene sapere che questa sostanza si trova anche in alcuni farmaci.
Un sito molto utile per capire cosa inserire nella propria dieta e cosa escludere, pensato appositamente per chi è intollerante al lattosio, è quello seguente: Mai Dire Lattosio dove troverete tante altre informazioni, come per esempio alcune ricette semplici da preparare in casa…ovviamente, rigorosamente senza lattosio!
Il Breath Test per scoprire se si è intolleranti
I sintomi come la diarrea o il gonfiore addominale, non sono così specifici da farci capire subito se si riferiscono all’intolleranza al lattosio o a qualcos’altro. Senza contare poi che questo zucchero è così diffuso che non è facile collegare il disturbo con quello che si è mangiato. Per capire con certezza se si è intolleranti esiste un esame efficace, chiamato breath test. Consiste nel bere una soluzione liquida ricca di lattosio e dopo 30 minuti soffiare in un boccaglio, dotato di un sensore per l’idrogeno (quel gas che si libera nell’intestino quando non si digerisce il lattosio). Se il test rivela la presenza del gas, significa che si è intolleranti.
Fonte immagine: jasonrivera.com