La dieta a basso residuo è un particolare regime alimentare rivolto a quanti soffrono di particolari patologie che possono e devono essere curate anche grazie ad una corretta alimentazione che miri a non sforzare eccessivamente l’intestino. Tra le patologie più frequenti nelle quali è consigliata la dieta a basso residuo vengono annoverate diverticolite, colite ulcerosa, morbo di Crohn e tutte le infiammazioni più o meno gravi del tratto intestinale.
Ma in cosa consiste effettivamente la dieta a basso residuo e perché è chiamata così? Questo particolare regime alimentare prevede l’assunzione di pochissime fibre durante la giornata (non più di 15 grammi) per ridurre i prodotti di scarto che l’organismo elimina tramite le feci e ristabilire, così, un corretto funzionamento intestinale soprattutto quando, a causa di malattie, la sollecitazione frequente dell’intestino potrebbe aggravare la situazione.
Va ricordato, però, che si tratta di un regime alimentare da adottare esclusivamente sotto stretto controllo medico, che non va utilizzato per perdere peso e che dovrà avere una durata limitata al solo periodo ritenuto necessario per risolvere la patologia intestinale dalla quale si è interessati.
Per limitare l’assunzione di fibre durante il giorno sarà quindi necessario evitare di mangiare frutta e verdura. Molti medici, quindi, potrebbero consigliare al paziente di assumere dei particolari integratori vitaminici per far sì che all’organismo non vengano a mancare dei nutrienti essenziali non assimilati con la dieta.
Ma vediamo ora quali sono invece gli alimenti concessi dalla dieta a basso residuo. Il paziente potrà mangiare pane e riso bianco, pasta e cereali raffinati. Concesse anche un massimo di tre porzioni giornaliere di carne, pollame, uova e pesce. Sono previste, quindi un totale di 11 porzioni al giorno di amidi e pane al giorno.
Ricordate, infine, di evitare con cura anche i prodotti caseari, noci, cioccolato, caffeina e tutti i prodotti con semi. Il vostro medico saprà indicarvi con quali modalità reintegrare tutti questi alimenti quando l’intestino sarà nuovamente pronto ad assimilarli senza problemi.
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