Volete provare una dieta che tenga conto di una teoria antica che si basa sui quattro elementi (Aria, Acqua, Terra, Fuoco)? Allora dovete imparare a tenere in gran conto l’aspetto energetico degli alimenti. Ciò significa considerare, oltre alla parte quantitativa e materiale (quantità di proteine, calorie, ecc), le “qualità” energetiche dell’alimento: così come l’essere umano, ogni alimento (sia vegetale che animale) è formato da una parte materiale e da una parte più sottile e vitale. L’aspetto materiale del cibo nutre la parte materiale del nostro organismo, l’aspetto energetico nutre la nostra energia.
Seguendo questa dieta dimagrirete rispettando i 4 elementi fondamentali. Precisamente, si afferma che mondo è costituito da quattro elementi fondamentali: caldo, freddo, umido e secco, che sono le quattro proprietà fondamentali della materia. Calore e umidità vanno associati all’aria, freddo e umidità si legano con l’acqua, freddo e secco hanno un rapporto con la terra, caldo e secco con il fuoco. I cibi scomposti, cotti, forniscono i quattro elementi fondamentali. Digeriti, sono elaborati come umori, che dovrebbero essere in equilibrio.
La componente caldo-umida viene digerita velocemente. È il caso del miele, dei calamari e delle seppie crudi. I cibi freddo-umidi sono l’acqua, il melone, la zucca, le zucchine, i cetrioli, la lattuga e il riso bianco, che è flemmogeno. La flemma, legata al bianco, all’insapore e al trasparente, si produce nel cervello e scende raffreddando il corpo.
La componente freddo-secca è acida e astringente, legata alla melanconia. Tra i cibi vi sono le melanzane, il limone, l’aceto, il vino bianco, il tè nero. I cibi caldo-secchi vengono elaborati dal fegato e hanno un sapore sulfureo: aglio, senape, peperoncini, zenzero, curcuma, menta, prezzemolo. Le loro proprietà sono il piccante, il salato, l’amaro.
Inoltre, la cultura Asiatica ha scelto di mangiare in piatti colorati molto tempo fa in segno di rispetto per la Terra e la natura (che forniscono il nostro cibo), ma i ricercatori hanno recentemente trovato un legame tra le stoviglie di colore più scuro e una riduzione nella produzione di un ormone che ci fa mangiare di più di quanto si dovrebbe.
E ‘incredibile, ma molto probabile che i piatti bianchi, effettivamente abbiano un effetto visivo che stimola il nostro cervello a creare in misura maggiore del dovuto l’ ormone “fame” che dovrebbe, e che fa aumentare il rischio di mangiare troppo. Passate al blu scuro, al verde scuro, o ad altri piatti meno stimolanti e sarete sorpresi di quanto vi sentirete naturalmente più pieni e mangerete di meno.
Fonte Immagine: ilprofessorechos.blogosfere.it