indexNon c’è donna che non ami i tacchi alti. Simbolo di seduzione, i tacchi vertiginosi rendono qualsiasi scarpa più bella e qualsiasi gamba che l’indossa più slanciata. Che siano a spillo o a stiletto poco importa, basta che superino gli otto centimetri. Di sera o nelle occasioni speciali, poi, il tacco per la maggior parte delle donne, dalle celebrities alle comuni mortali, deve essere rigorosamente di dodici centimetri. A proposito di celebrities, è proprio recente la confessione di Beyoncè di avere una vera e propria dipendenza dalle scarpe alte.

Ma se le donne gioiscono di fronte ad un paio di scarpe dal tacco vertiginoso, ortopedici e podologi storcono il naso e non esitano a dichiarare la loro contrarietà. Camminare a parecchi centimetri da terra, infatti, comporta una serie di rischi per la nostra salute da non sottovalutare. Innanzitutto, i podologi denunciano che, da quando è esplosa la mania di camminare su veri e propri trampoli, si sono ritrovati a curare numerosi danni da caduta. I più frequenti sono caviglie slogate ed unghie dei piedi staccate.

Ma cadute a parte, anche chi riesce a stare perfettamente in piedi non è esente da una serie di conseguenze negative. Gli ortopedici avvertono che l’uso dei tacchi alti, a lungo andare, modifica sostanzialmente il naturale allineamento del proprio corpo. Nel momento in cui cambia il baricentro, la colonna vertebrale diventa più curva. E non è solo la schiena a riportare dei danni, ma anche le ginocchia, esposte fortemente al rischio artrosi.

Ovviamente, la soluzione non è quella di camminare rasoterra a vita, ma limitare l’uso dei tacchi, magari usando un bel paio di scarpe di ginnastica per andare al supermercato. Perfino Sarah Jessica Parker, la più accanita sostenitrice dei tacchi alti, dopo una strigliata da parte del suo ortopedico li ha accantonati per un po’, facendoli riposare i suoi piedi con delle scarpe basse. Se l’ha fatto l’impeccabile Carrie di Sex & The City possiamo farlo anche noi…

Fonte immagine: http://www.tudonna.it/2013/06/tacchi-alti-metti-ko-il-dolore-ai-piedi/