Tra i principali fattori che possono essere annoverati come cause di disturbi alimentari, sicuramente figura la pressione da parte della società mediatica, che colpisce in qualche misura un po’ tutti. I media inondano di messaggi la tv, i film, le riviste, i cartelloni pubblicitari e Internet, a volte proponendo la magrezza estrema come unico sinonimo di bellezza, successo e felicità. I ricercatori stimano che dallo 0,5% al 1,5% della popolazione soffre di un disturbo alimentare durante la propria vita.
Tra i fattori di rischio che favoriscono lo sviluppo di un disturbo alimentare troviamo i seguenti: aver genitori indifferenti, invadenti, perfezionisti, iperprotettivi o ansiosi; avere un fratello o una sorella con un disturbo alimentare; aver subito un abuso sessuale; avere un disturbo dell’umore (ad esempio, depressione), disturbi della personalità o abuso di sostanze stupefacenti; svolgere attività come per esempio fare la modella, o praticare attività sportive come ginnastica, balletto, recitazione, canto, pattinaggio artistico, corsa, immersioni, che si concentrano sul peso, sull’aspetto e sulla massa magra del corpo.
Segnali psicologici e comportamentali di Anoressia e Bulimia
L’anoressia e la bulimia hanno caratteristiche psicologiche che variano da paziente a paziente:
-Molte persone con disturbi alimentari soffrono per esempio di un maggiore disturbo depressivo.
-Le persone che soffrono di questi disordini possono isolarsi socialmente, essere irritabili, soffrire d’insonnia, o avere un’esperienza di libido ridotta.
-In alcuni pazienti, i sintomi del disturbo depressivo risiedono nelle risposte fisiologiche alla fame e si risolvono appena il paziente ripristina il suo peso corporeo.
-La maggior parte delle persone con disturbi alimentari soffre di grave ansia: questa può portare nei bulimici a continuare a mangiare anche quando non sono più affamati.
-Le persone con anoressia nervosa sono spesso ossessionate dal cibo, e possono arrivare a raccogliere in modo maniacale le ricette o ad ammassare il cibo.
-Va detto che le persone con un disturbo alimentare sono spesso delle perfezioniste: le persone che soffrono di anoressia sono spesso a disagio quando devono mangiare in pubblico, si sentono spesso inadeguate e hanno un forte bisogno di controllare il loro ambiente.
I sintomi fisici e le complicazioni di Anoressia e Bulimia
Ci sono vari sintomi fisici e complicanze che sono associate ai disturbi alimentari, tra cui i seguenti:
-Il sintomo più evidente dell’anoressia è il deperimento fisico.
-L’amenorrea (assenza di almeno 3 cicli mestruali consecutivi) è comune nelle bulimiche e anoressiche ed è conseguenza di una disfunzione ormonale. La cattiva alimentazione e il basso peso corporeo sono associati ad un ridotto livello di estrogeni e un aumento del rischio per l’osteoporosi precoce (perdita di tessuto osseo).
-Pur essendo malnutrite, le persone affette da anoressia sono spesso iperattive. La letargia (predisposizione a sonno continuo, a reazioni psichiche ridotte e mancata risposta ai normali stimoli) può stare ad indicare una depressione o una complicazione cardiovascolare.
-Le persone malate di anoressia nervosa spesso indossano strati ingombranti di vestiti, abbigliamento di grandi dimensioni, e possono sembrare più giovani di quanto siano in realtà.
-Le anoressiche e gli anoressici sono generalmente malnutriti (il termine medico per malnutrizione e deperimento fisico generale è cachessia, che è solitamente associata a una malattia cronica).
-Una donna anoressica di solito ha i seni atrofizzati (notevolmente rimpiccioliti).
-La pelle delle anoressiche è spesso secca e ha una tinta gialla.
-Le persone bulimiche possono avere cicatrici sul dorso delle dita, causate dall’abitudine di raschiare la pelle del dorso sui denti, durante il vomito autoindotto. Sono affette da carie, dall’erosione dello smalto dei denti e una estrema sensibilità del dente sia al caldo che al freddo (sempre dovute al vomito).
-La bradicardia (bassa frequenza cardiaca) è comune.
-I pazienti con disfunzioni alimentari si lamentano spesso di intolleranza al freddo, di vertigini, di stitichezza, di dolori addominali e di gonfiore.
-Possono verificarsi degli edemi (gonfiori), solitamente nelle gambe, come risultato di uno squilibrio elettrolitico causato da fame o vomito eccessivi.
-Altri sintomi fisici comprendono ipotensione (anormale bassa pressione sanguigna), carenza di potassio nel sangue, e perdita di capelli.
Segnali indicativi per disordini alimentari
Ci sono molti segnali che indicano un rischio per un disturbo alimentare. I genitori, gli operatori sanitari, gli insegnanti e gli allenatori dovrebbero prestare attenzione ai seguenti comportamenti, soprattutto negli adolescenti:
-per l’anoressia, avere un peso che è del 15% inferiore al normale, che non sia dovuto ad una definita situazione medica (chi soffre di bulimia di solito rientra all’interno del range di peso normale);
-mangiare in segreto (bulimia);
-vomitare dopo aver mangiato (bulimia);
-uso i farmaci, lassativi o pillole nella dieta per il controllo del peso (bulimia);
-masticare e poi sputare il cibo (un disordine alimentare che assomiglia alla bulimia, ma non è classificati come tale);
-amenorrea (assenza di mestruazioni) che non sia dovuta ad una particolare situazione medica;
-pesare spesso se stessi;
-cambiamenti di umore dopo aver mangiato o dopo aver valutato se stessi;
-sentirsi insoddisfatti del peso corporeo o della propria forma;
-sentirsi grasse anche se sono in modo evidente già magre;
-sentire di perdere il controllo quando si mangia;
-avere paura di aumentare di peso in maniera incontrollata;
-sentirsi a disagio quando si mangia di fronte agli altri;
-essere a disagio di fronte ai commenti degli altri per quanto riguarda il peso o il mangiare.
Prestare molta attenzione ai comportamenti
La maggior parte delle persone sperimenta casi di cambiamenti di umore dopo aver mangiato troppo e non sono soddisfatte del loro corpo. Questo comportamento è normale, a meno che non si verifichi in modo persistente e faccia parte di uno schema. Chiunque sia preoccupato per il comportamento di un amico o di un familiare, deve consultare un medico terapeuta o un altro fornitore di assistenza sanitaria.
Fonte immagine: adiantum.it