pesce-alzheimer-i6E’ risaputo che una sana e varia alimentazione deve comprendere, tra le altre cose, anche il consumo di pesce. Ma quale tipo di pesce? E’ migliore quello pescato o quello di allevamento? Molto spesso si trascura questa differenza, eppure mangiare del pesce pescato e mangiare del pesce di allevamento non è la stessa cosa. Scopriamo nel dettaglio in cosa consiste questa differenza, e quindi come dobbiamo regolarci quando nel carrello della spessa dobbiamo metterci il pesce.

Partiamo con il pesce d’allevamento, preferito da molti per i suoi costi più contenuti. Gli esperti dell’Istituto nazionale di ricerca per gli alimenti e la nutrizione sostengono che questo tipo di pesce, rispetto a quello pescato, è un po’ più grasso. Inoltre, contiene un numero leggermente inferiore di acidi grassi Omega-3.

Come già saprete questi grassi sono particolarmente importanti in quanto hanno il compito di ridurre i livelli di colesterlo cattivo nel sangue, abbassando anche i valori della pressione arteriosa. Dunque, per queste motivazioni sarebbe meglio preferire il pesce pescato. Ma da dove nasce la differenza tra queste due tipologie? Essa, ovviamente, risiede tutta nelle condizioni di allevamento, e dunque da quello che gli stessi pesci mangiano.

Mentre i pesci di allevamento si nutrono di mangimi, quelli lasciati liberi in mare aperto si cibano di plancton o di altri pesci. E’ questo che determina la maggiore quantità di acidi grassi Omega-3 nei pesci liberi. Tuttavia, c’è da dire che i pesci di allevamento contengono maggiori quantità di acidi grassi Omega-6, comunque utili al nostro benessere. Solo che, come già abbiamo accennato, sono un po’ più grassi, e quindi le calorie sono un po’ superiori. In ogni caso, ricordate di fare sempre attenzione all’etichetta. Il pesce allevato è più economico e dunque è più acquistato. Ma assicuratevi che quanto comprato sia stato prodotto nell’Unione europea, dove le normative sono più severe.

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