Quando si è a dieta lo zucchero diventa un pericoloso nemico. Ma in realtà un’alimentazione troppo ricca di zuccheri può compromettere non solo la nostra linea ma può essere anche pericolosa per la nostra salute, favorendo l’insorgenza di patologie come il diabete e carie ai denti. Ma come si può fare per rinunciare al classico zucchero bianco senza mandar giù la tazzina di caffè o il cappuccino amari? In realtà c’è per fortuna più di una soluzione, data dagli innumerevoli dolcificanti esistenti sul mercato. Avete presente quando andate al bar e sul bancone c’è un cestino stracolmo di bustine diverse? Ecco, la miriade di dolcificanti di cui parliamo è proprio questa, ed ora vi facilitiamo la scelta fornendovi le caratteristiche di ogni alternativa al saccarosio.

Aspartame – L’aspartame è uno dei dolcificanti più usati, a cui fanno ricorso soprattutto le persone affette da diabete. Non è calorico e per questo viene utilizzato in moltissimi prodotti che troviamo al supermercato e che presentano sull’etichetta la dicitura “senza zucchero”. Ma attenzione, perché a dirla tutta l’aspartame secondo alcuni scientifici non sarebbe così salutare ma anzi, potrebbe essere addirittura cancerogeno.

Lo zucchero di canna – Lo zucchero di canna è una validissima alternativa al saccarosio, non è raffinato, ha poche calorie e numerosi benefici. Tra questi quelli di essere ricchissimo di minerali e di sostanze antiossidanti.

Il fruttosio – Il fruttosio è lo zucchero presente in natura nella frutta nel miele ed anche in diversi vegetali. Molto spesso è aggiu nto ai cibi light perché è molto meno calorico del comune saccarosio. Ma anche in questo caso bisogna fare un po’ di attenzione al suo consumo: non abusatene perché potrebbe rivelarsi un lassativo.

Lo zucchero integrale – Molti pensano che lo zucchero integrale sia lo zucchero di canna, ma in realtà non sono la stessa cosa: il processo di raffinazione con cui vengono ottenuti è infatto diverso. Tra le virtù dello zucchero di canna quelle di essere ricco di vitamine e di sali minerali.

Fonte immagine: gingeranandtomato.com